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Verona, febbraio 2015
Lucia Bellazzi, 24 anni, si laurea il prossimo giugno in Odontoiatria, presso un ateneo in Spagna. Lucia vanta un portfolio significativo quanto singolare che include un periodo di volontariato in Sud America, un soggiorno Erasmus in Germania e ben tre lingue: spagnolo, tedesco, inglese. In questa intervista conosciamo i cardini della sua esperienza universitaria.
Il corso è quinquennale. Già durante i primi due anni si approfondiscono gli argomenti più specifici della disciplina, accanto ad altre materie di base come biochimica, fisiologia e anatomia.
A partire dal terzo anno le ore di laboratorio presso la clinica universitaria aumentano notevolmente. Si comincia come assistenti, osservando gli interventi e passando gli strumenti ai professionisti. Poi il quarto anno vengono assegnati i primi pazienti e si effettuano i trattamenti più semplici, come otturazioni o estrazioni. L’ultimo anno sono incluse nella pratica anche le protesi e il curettaggio gengivale. Si lavora a coppie, sotto la supervisione di un professore.
L’accesso libero alla facoltà rappresenta senz’altro un’agevolazione, ma ci sono altri fattori da considerare come quello economico. Si tratta di un percorso che comporta un onere difficilmente gestibile da uno studente lavoratore, considerata l’alta percentuale di frequenza prevista dal programma. Altrettanto influente è il fatto stesso di trovarsi all’estero. Sebbene la struttura del piano di studi permetta di valutare presto quanto la disciplina risponda o meno alle proprie attitudini, in caso di riscontro negativo fare marcia indietro è decisamente più macchinoso.
Per quanto riguarda la tesi di laurea, la mia facoltà ha scelto di adeguarsi agli standard europei definiti con il Processo di Bologna, quindi da quest’anno è prevista la stesura di una tesi compilativa. Tornata in Italia, devo presentare una richiesta al MIUR per ottenere l’iscrizione all’albo dell’Ordine dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri. E’ una pratica che richiede tempo e se mi chiedessero di fare l’esame di stato mi sentirei pronta.
Nell’estate del 2013, avevo una gran voglia di esercitarmi con la pratica e mi sono rivolta a un’organizzazione internazionale che unisse alle mie necessità professionali il piacere di viaggiare. In genere organizzazioni come Dentisti Senza Frontiere riservano queste esperienze ai laureati, ma grazie a Project Abroad, è possibile prendere parte a un progetto di volontariato già da studenti. Ho espresso il desiderio di andare in Sud America e mi è stato consigliata una struttura in Perù, a Cuzco. Sono rimasta per un mese, ospite di una famiglia peruviana segnalatami dall’organizzazione.
Quale addetta alla Campagna Prevenzione, giravo per i villaggi rivolgendomi a donne e bambini. Ma ho lavorato anche in studio con un gruppo di tirocinanti peruviani e li ho effettuato le mie prime estrazioni e otturazioni. Non disponevamo di alta tecnologia, potevamo contare solo sulla strumentazione di base. I nostri pazienti erano tra i più poveri nel villaggio.
Le università tedesche dispongono di laboratori odontoiatrici altamente tecnologici, fra i migliori in Europa. Nei cinque mesi passati ad Aquisgrana ho trascorso molte ore in laboratorio, sostenendo impegnativi esami teorici e pratici. Dato che in Germania seguono il metodo socratico, il laboratorio resta aperto 24/24 ore (sì avete letto bene! n.d.r.) permettendoti di fare esercizio e affinare la pratica anche in assenza del docente, fino al giorno dell’esame. E’ un apprendimento quasi autodidatta.
E’ sicuramente un’opportunità. L’approccio allo studio dell’odontoiatria cambia molto da un paese all’altro e studiare all’estero può essere una valida alternativa. In Spagna ho approfondito molto presto le materie più specifiche della mia disciplina. Inoltre ho avuto la possibilità di fare molto pratica nella clinica universitaria già dal penultimo anno di corso. D’altro canto materie di base come biochimica, fisiologia e anatomia, sulla quale i miei colleghi Italiani hanno ricevuto una preparazione migliore, sono state solo introdotte. Consiglierei invece la Germania a chi desideri affinare la pratica in laboratorio.
In attesa di vedere la mia laurea convalidata, mi piacerebbe prendere parte a un’altra attività di volontariato nella Repubblica Domenicana, in collaborazione con l'università del posto. Inoltre sto progettando un periodo di tirocinio con un professionista in Italia, per capire quali sono i miei punti di forza e scoprire eventuali lacune. Il mio maggior interesse è rivolto all’endodonzia, ossia la devitalizzazione.